Come prolungare la durata delle castagne dopo la raccolta: curatura e termizzazione
Perché le castagne marciscono dopo la raccolta
La conservazione delle castagne rappresenta una sfida importante per i castanicoltori soprattutto a causa del marciume bruno causato dal fungo Gnomoniopsis castaneae. Questo patogeno può manifestarsi anche dopo la raccolta, compromettendo frutti apparentemente sani. Il fungo Gnomoniopsis castaneae colonizza i fiori durante la primavera e rimane dormiente all’interno dei frutti. Dopo la raccolta, con il caldo, diventa attivo causando il marciume. I sintomi sono caratteristici: le castagne appaiono morbide al tatto, l’interno vira al bruno, la polpa diventa molle e spugnosa, poi dura e gessosa. Le castagne fresche sono particolarmente vulnerabili al deterioramento: contengono oltre il 50% di umidità e sono ricche di zuccheri, condizioni ideali per lo sviluppo fungino.
Esistono due tecniche efficaci per contrastarlo: la curatura, metodo tradizionale, e la termizzazione, approccio tecnologico moderno. L’adozione di queste tecniche offre benefici significativi lungo tutta la filiera produttiva.
Per i produttori, questi trattamenti riducono le perdite post-raccolta del 40-70%, permettono una commercializzazione dilazionata nel tempo e garantiscono l’accesso a mercati più remunerativi con maggiore potere contrattuale. I consumatori beneficiano di un prodotto più sicuro dal punto di vista sanitario, disponibile fresco per periodi più estesi e con qualità organolettica preservata. Per i trasformatori, la materia prima risulta più stabile e di qualità superiore, con riduzione degli scarti nei processi di lavorazione e maggiore flessibilità nella programmazione produttiva. Nel complesso, questi trattamenti rappresentano un elemento strategico per la competitività della filiera castanicola, trasformando un prodotto tradizionalmente deperibile in una risorsa commerciale stabile e di qualità.
Tecniche essenziali per la conservazione delle castagne
Curatura
La curatura è una tecnica antichissima, tramandata di generazione in generazione nelle zone castanicole di tutta Europa. Solo negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha compreso i meccanismi biologici che rendono questo metodo così efficace. Durante questo processo, si creano all’interno del frutto condizioni che inibiscono naturalmente lo sviluppo dei funghi responsabili del marciume.
Il principio è apparentemente semplice: immergere le castagne in acqua fredda per un periodo prolungato, dai 4 ai 9 giorni. La durata ottimale varia in base alla varietà e alle condizioni climatiche. temperature ambientali più alte richiedono tempi più brevi.
Preparazione delle vasche e immersione delle castagne
- Utilizzare contenitori puliti e sanificati
- Riempire con acqua fredda (temperatura ideale 10-15°C)
- Collocare le castagne nell’acqua e assicurarsi che siano completamente sommerse
- Evitare sovraffollamento per garantire una buona circolazione
Trattamento
- Rimuovere le castagne che galleggiano (significa che sono già danneggiate dal fungo o vi è presenza di vermi)
- Verificare la qualità dell’acqua e eventualmente rinnovarla se necessario
- Alla conclusione del trattamento, effettuare un’asciugatura delle castagne in ambiente ventilato a 30°C.
Termizzazione
La termizzazione è simile alla curatura, ma in questo caso si utilizza acqua calda per 45 minuti, seguito da un raffreddamento rapido e dall’asciugatura. Questo trattamento termico controllato mira a eliminare o inibire il fungo presente nei tessuti senza compromettere la qualità del frutto e a uccidere le larve degli insetti eventualmente presenti nella castagna. L’approccio si basa sul principio che temperature moderate, applicate per tempi controllati, possono eliminare il patogeno senza alterare significativamente la struttura e il sapore delle castagne.
1. Trattamento termico: Il trattamento inizia con una selezione accurata delle castagne, utilizzando solo frutti sani e intatti di dimensione omogenea. Le castagne vengono quindi immerse in vasche termiche dotate di controllo automatico della temperatura. Il tempo di trattamento standard è di 45 minuti a 50°C durante i quali è fondamentale mantenere costante il calore e monitorare continuamente con termometri di precisione per garantire l’uniformità in tutto il volume.
2. Raffreddamento rapido: Il raffreddamento rapido è forse la fase più critica del processo. Senza questo passaggio, il calore residuo continuerebbe ad agire sui tessuti, portando alla cottura parziale o totale del frutto. Le castagne vengono immerse immediatamente in acqua fredda a 4°C per almeno un’ora. Questo shock termico arresta istantaneamente il processo termico, preserva la croccantezza della polpa e mantiene intatte le caratteristiche di sapore e consistenza che rendono le castagne appetibili.
3. Asciugatura controllata: L’ultima fase consiste nell’asciugatura delle castagne in ambiente ventilato a 30°C. La durata varia in base all’umidità ambientale, ma è essenziale verificare che i frutti siano completamente asciutti prima di procedere al confezionamento o alla conservazione. L’umidità residua sulla superficie rappresenta infatti un rischio concreto, favorendo lo sviluppo di muffe che vanificherebbero tutto il lavoro svolto. Durante questa fase le castagne vengono girate periodicamente per garantire un’asciugatura uniforme su tutta la superficie.
Conservazione post-trattamento
Entrambi i trattamenti devono essere seguiti da corretta conservazione: temperatura di 4°C in cella frigorifera, umidità relativa 85-90%, ventilazione adeguata. Queste condizioni estendono la shelf-life fino a 3-5 mesi, riducendo le perdite del 40-70% e permettendo una commercializzazione più flessibile.
La ricerca continua a identificare nuove soluzioni: composti naturali come citrale ed eugenolo hanno mostrato proprietà antimicotiche promettenti, aprendo prospettive per protocolli futuri completamente naturali.
Questo articolo è basato sui risultati del progetto Ric.Ca. (Ricerca del valore delle castagne), sviluppato in collaborazione con l’Università di Sassari e l’Agenzia Laore Sardegna per il rilancio della castanicoltura del Centro Sardegna.
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