Novembre nei castagneti: tempo di pulizia, pirodiserbo e potature invernali. Da dove iniziare?
Novembre rappresenta un mese chiave nella gestione del castagneto. Mentre la raccolta volge al termine e i boschi si preparano al riposo invernale, è il momento ideale per dedicarsi ai trattamenti fondamentali che garantiranno la salute dei nostri castagneti nella stagione successiva.
Gli interventi di pulizia e pirodiserbo effettuati in questo periodo costituiscono la base per la salute del bosco, riducendo drasticamente la pressione del marciume bruno. Parallelamente, i trattamenti post-raccolta sulle castagne garantiscono la qualità del prodotto finale e ne prolungano la commerciabilità.
L’adozione di queste pratiche, frutto della ricerca scientifica e della sperimentazione sul campo, permette di trasformare un prodotto tradizionalmente deperibile in una risorsa commerciale stabile e di qualità, capace di competere sui mercati moderni con prodotti a forte identità territoriale.
Investire tempo e risorse in questi trattamenti significa proteggere il futuro della castanicoltura, valorizzare un patrimonio naturale prezioso e garantire redditività economica alle aziende del settore.
Interventi nel castagneto: la sfida del marciume bruno
Il principale nemico dei castagneti sardi è il marciume bruno, causato dal fungo Gnomoniopsis castaneae. Questo patogeno trova le condizioni ottimali per svernare proprio nella lettiera del bosco, tra ricci caduti, fogliame e residui colturali. Durante l’inverno, il fungo si mantiene vitale in questo materiale organico, pronto a infettare le piante in fase di fioritura e svilupparsi successivamente nei frutti.
1. Pulizia della lettiera: il primo passo fondamentale
La rimozione della lettiera rappresenta un intervento di lotta meccanica di primaria importanza. Questo procedimento permette l’eliminazione del materiale in cui il fungo trova le condizioni ottimali per sopravvivere durante l’inverno.
Cosa comprende la pulizia:
- Rasatura delle erbe infestanti
- Rimozione dei ricci caduti
- Eliminazione del fogliame secco
- Asportazione dei residui colturali dal suolo
Perché è efficace: Eliminando il materiale organico infetto, si riduce drasticamente la carica fungina presente nel castagneto, interrompendo il ciclo biologico del patogeno prima che possa causare danni nella stagione successiva.
Tempistiche: Questi interventi devono essere effettuati durante il periodo invernale, idealmente tra novembre e febbraio, quando le piante sono in riposo vegetativo.
2. Pirodiserbo
Dove le condizioni lo permettono e nel rispetto delle normative locali, il pirodiserbo si rivela uno strumento efficace per completare l’opera di pulizia.
Come procedere:
- Raccogliere e concentrare ricci e residui in aree sicure
- Procedere alla bruciatura controllata del materiale infetto
- Seguire scrupolosamente le norme di sicurezza antincendio
- Informarsi presso le autorità locali sulle autorizzazioni necessarie
Vantaggi del pirodiserbo:
- Eliminazione completa del materiale infetto
- Distruzione delle spore fungine presenti
- Riduzione della carica di inoculo per la stagione successiva
- Apporto di cenere come elemento fertilizzante
Attenzione: Dove non è possibile effettuare la bruciatura in loco, il materiale infetto deve essere asportato dal castagneto e smaltito in modo appropriato, per evitare che diventi fonte di nuove infezioni.
3. Altri interventi complementari da considerare
Novembre è anche il momento ideale per:
Potatura invernale:
- Eliminare le parti disseccate che possono ospitare funghi patogeni
- Favorire l’arieggiamento della chioma
- Rimuovere eventuali vecchie galle di cinipide
- Proteggere tutti i tagli con mastici cicatrizzanti
Preparazione per i trattamenti primaverili:
- Pianificare l’applicazione di Trichoderma al suolo (da effettuare a febbraio-marzo)
- Organizzare i trattamenti endoterapici estivi con fosfonato di potassio
- Verificare lo stato di salute generale delle piante.
Questo articolo è basato sui risultati del progetto Ric.Ca. (Ricerca del valore delle castagne), sviluppato in collaborazione con l’Università di Sassari e l’Agenzia Laore Sardegna per il rilancio della castanicoltura del Centro Sardegna.
Il marciume bruno rappresenta il principale ostacolo alla gestione post-raccolta delle castagne.
Il progetto Ric.Ca. ha elaborato approcci innovativi per l’intera catena produttiva: dalla cura ecologica dei boschi di castagno alle metodologie moderne di stoccaggio dopo la raccolta, assicurando la preservazione delle caratteristiche qualitative dei frutti.
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